Rescue Permafrost, aspetti impiantistici, paesaggistici, ambientali e di energie rinnovabili
Sabato 9 settembre, presso la stazione di monte della seggiovia Pian Ra Valles – Ra Valles – Bus Tofana di Cortina d’Ampezzo (BL), si è svolta la presentazione di un progetto innovativo e sostenibile, “RESCUE PERMAFROST”. Questo progetto, concepito in collaborazione con esperti del settore, mira a prevenire il dannoso scioglimento del permafrost, un fenomeno sempre più evidente a causa dei cambiamenti climatici globali.
Alla guida del gruppo l’Ing. Mario Vascellari Presidente di Tofana Srl, che ha coordinato il progetto con una squadra altamente qualificata tra cui il Dr. Geol. Claudio Valle di Geologia Applicata, l’Ing. Norbert Klammsteiner di Energytech Srl, il Dr. Stefano Valle di Geoland Srl, il Dr. Martin Atzwanger di Atzwanger SpA, il Prof. Andrea Gasparella della Facoltà di Ingegneria dell’UniBZ, il Prof. Claudio Zilio del Dipartimento di Tecnica e Gestione Sistemi Industriali dell’UniPD, il Dr. Mauro Valt di ARPA Veneto – Arabba, l’Ing. Roberto Mendicino di EURAC Research Bolzano, l’Ing. Piero Paccagnella di Tofana Srl e l’Avv. Guido Barzazi dello Studio Legale Barzazi.
Lo Studio Legale Barzazi ha curato gli aspetti normativi e procedimentali del progetto “Rescue Permafrost”, con riferimento a:
ASPETTI PAESAGGISTICI
L’area nella quale è stato insediato l’impianto, per le sue straordinarie caratteristiche naturalistiche, è sottoposta a una tutela particolarmente incisiva, che si sostanzia nel vincolo ministeriale a tutela del paesaggio e nel suo inserimento nella zona speciale di conservazione “Dolomiti d’Ampezzo” della Rete Natura 2000.
L’APPLICAZIONE DELLA NUOVA DISCIPLINA SULLE ENERGIE RINNOVABILI
Le particolari modalità di realizzazione dell’impianto hanno consentito di rientrare nell’applicazione della nuova normativa di semplificazione delle procedure autorizzative prevista per la realizzazione dei piccoli impianti a fonti rinnovabili.
In particolare, i pannelli fotovoltaici che sono collocati sulla falda del tetto dell’edificio non sono visibili dai punti di vista panoramici circostanti il sito o da altri spazi pubblici esterni.
ASPETTI IMPIANTISTICI E ASSENZA DI IMPATTO AMBIENTALE
Sul piano impiantistico, poi, l’intervento non ha determinato variazioni nelle caratteristiche costruttive della seggiovia secondo la normativa tecnica sulla costruzione e la gestione degli impianti a fune, né l’installazione delle geosonde, per dimensione e potenza termica del sistema,
hanno richiesto deroghe alla normativa vigente in materia.
Per la innovatività della combinazione fra elementi tecnici già noti, la soluzione è protetta dalla disciplina della proprietà industriale. La soluzione tecnica che è stata realizzata si avvale, infatti, di componenti tecniche già conosciute, ma le coordina fra loro in modo nuovo
per favorire la stabilità dell’impianto.
I pannelli fotovoltaici alimentano l’impianto, che si sostanzia in un ciclo frigorifero che viene utilizzato per il consolidamento del terreno permeato dal permafrost. È quindi lo stesso irraggiamento solare che è causa del disgelo del permafrost a fornire l’energia necessaria a contrastarne gli effetti. Sfruttare l’energia del sole per conservare il permafrost: questo è l’ambizioso obiettivo che si vuole raggiungere. In questo modo, l’impianto farà uso esclusivamente di energia da fonte rinnovabile e l’impatto ambientale sarà sostanzialmente nullo, in quanto le sonde geotermiche utilizzate dal fluido vettore vengono realizzate nel sottosuolo, l’impianto fotovoltaico è integrato nelle coperture di edifici ed il calore dissipato del ciclo frigorifero viene utilizzato per scaldare gli edifici limitrofi.
IL PROGETTO “RESCUE PERMAFROST”
L’innovazione principale del progetto “Rescue Permafrost” è la capacità di prevenire o rallentare il processo di scioglimento del permafrost, causato dalla diffusione del calore proveniente dalle masse circostanti. Questo obiettivo è raggiunto attraverso l’implementazione di un ciclo frigorifero avanzato, in grado di trasferire il calore dalle zone più fredde a quelle più calde. Questa macchina frigorifera utilizza l’energia meccanica per facilitare lo scambio di calore tra il permafrost, la sorgente fredda, da cui viene estratto il calore raffreddandolo ulteriormente, e l’ambiente esterno, la sorgente calda, a cui viene ceduto il calore
L’intero sistema è alimentato da un impianto geotermico combinato con una pompa di calore, che è alimentata elettricamente da un gruppo di pannelli fotovoltaici installati sulla copertura della stazione di Ra Valles. È importante sottolineare che l’intero processo è
alimentato esclusivamente da fonti di energia rinnovabile, eliminando completamente le emissioni di CO2. Questo approccio rende il progetto “RESCUE PERMAFROST” non solo altamente innovativo ma anche ecologicamente sostenibile e “green”.
La stazione di monte della seggiovia Pian Ra Valles – Ra Valles – Bus Tofana è stata scelta come luogo di sperimentazione per dimostrare l’efficacia di questa soluzione, offrendo un esempio concreto di come l’ingegno umano possa contribuire a mitigare gli effetti dei
cambiamenti climatici sul permafrost nelle zone alpine.
- che ha coordinato il progetto con una squadra altamente qualificata tra cui il Dr. Geol. Claudio Valle di Geologia Applicata
- gruppo l’Ing. Mario Vascellari Presidente di Tofana Srl
- il Dr. Martin Atzwanger di Atzwanger SpA
- il Dr. Mauro Valt di ARPA Veneto - Arabba
- il Dr. Stefano Valle di Geoland Srl
- il Prof. Andrea Gasparella della Facoltà di Ingegneria dell'UniBZ
- il Prof. Claudio Zilio del Dipartimento di Tecnica e Gestione Sistemi Industriali dell'UniPD
- l'Ing. Norbert Klammsteiner di Energytech Srl
- l'Ing. Piero Paccagnella di Tofana Srl e l'Avv. Guido Barzazi dello Studio Legale Barzazi.
- l'Ing. Roberto Mendicino di EURAC Research Bolzano