
Il diritto all’abitare tra imprese e politiche pubbliche
L’annuncio della Premier Giorgia Meloni al Meeting di Rimini di un nuovo Piano Casa per le giovani coppie ha riportato al centro del dibattito pubblico la questione abitativa, con ricadute che vanno ben oltre la sfera sociale.
Sul tema è intervenuto l’avvocato Guido Barzazi, name partner dello Studio che, intervistato dalla giornalista Marina Zambon su Il Corriere del Veneto, ha sottolineato come il disagio abitativo non riguardi più solo le fasce fragili della popolazione, ma incida direttamente sulla competitività delle imprese:
«Sempre più aziende sono costrette a dotarsi di foresterie per i propri dipendenti. Un segnale evidente che senza un intervento strutturale dello Stato, il problema casa rischia di penalizzare tanto i lavoratori quanto il tessuto produttivo.»
Secondo Barzazi, i dati parlano chiaro: l’edilizia sociale pubblica in Italia rappresenta appena il 3,8% del patrimonio residenziale, con una quota ancora più bassa in Veneto (2,5%). Nella regione risultano oltre 7.800 alloggi sfitti, quasi 9.000 in manutenzione e più di 10.000 famiglie in attesa di una casa (fonte: ANCE Veneto, agosto 2025).
«Non possiamo chiedere alle imprese di farsi carico da sole di un problema che è, prima di tutto, materia di politiche pubbliche» – ha aggiunto Barzazi – «Serve un Piano Casa ampio, flessibile e incisivo, che valorizzi il patrimonio esistente, semplifichi gli strumenti e mobiliti risorse adeguate. Solo così sarà possibile restituire al lavoro la sua piena centralità, senza costringere le aziende a costruire anche abitazioni per i dipendenti.»